Primula palinuri Petagna
 
Primula di Palinuro
Primulaceae
 
Ambiente Vive sulle dirupate scogliere calcaree che si ergono a picco sul mare
Quota 150 - 200 m
Periodo di fioritura
Bibliografia Petagna, 1787.  Institutiones Botanicae II 332
Honsell E., 1961  La diffusione di forme esaploidi di Primula palinuri Petagna in diverse stazioni della costa tirrenica da Palinuro a Scalea.  Annali di Botanica 27: 135-144 
Pizzolongo P., 1963  Note ecologiche e fitosociologiche su Primula palinuri Pet. Annali di Botanica 27,3
Ricciardi M., 1971  Annali della Facoltà di Scienze Agrarie di Portici.  Ser. 4, vol. 5: 51-59 
Ricciardi M., 1973  Nuove stazioni di Primula palinuri Petagna lungo la costa tirrenica meridionale. Webbia, 28 (2): 417-421.
Distribuzione in Campania Monte S.Antonio a sud del fiume Mingardo (SA), Marina di Camerota (SA), presso la Grotta dell'Inferno (Scario), Cala del Cefalo, Costa degli Infreschi e della Masseta

Specie endemica di una ristretta regione costiera dell'Italia Meridionale. Risente in maniera negativa della crescente antropizzazione della costa e dello sviluppo turistico; in alcune stazioni la specie è scomparsa, in altre invece presenta floride popolazioni. La Primula palinuri è il celebre endemismo della costa tirrenica della Lucania. sul versante occidentale del Capo Palinuro. Per il portamento quasi suffruticoso, la fioritura precoce, l'habitat marittimo e le brattee fortemente sviluppate essa ha una posizione estrema fra le Primula europee e forse mantiene, meglio delle specie alpine (più fortemente differenziate) un carattere ancestrale tardo-terziario, confermato dalla matrice del substrato costituito quasi esclusivamente da calcari e dolomie mesozoiche dell'Alto Triassico e del Basso Giura. Nella prima metà dell'Ottocento veniva coltivata e commercializzata nella Reggia di Caserta.
E' tutelata dalla Convenzione di Berna, in Campania dalla Legge Regionale n. 40 del 25 novembre 1994.


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