Carlo e Maria Amalia, in
visita presso la villa di Portici del duca d'Elbouf, furono
impressionati dall'amenità del luogo, e decisero di
farvi costruire un palazzo che potesse ospitarli
come dimora ufficiale.
I
lavori ebbero inizio nel 1738 su progetto
commissionato ad Antonio Canevari, richiamato in
Italia proprio da Carlo di Borbone per dare seguito,
assieme ad altri architetti di fama dell'epoca, al
suo notevole programma di opere pubbliche e di rappresentanza
nel Regno.
Alcuni
palazzi nobiliari preesistenti, espropriati dal Re,
costituirono la base architettonica per la
realizzazione della Reggia; ciò comportò anche una
serie di opere di scavo che condussero al
ritrovamento di numerose opere d'arte archeologiche,
che furono temporaneamente sistemate in un museo
allestito per l'occasione; ebbe così inizio il Museo
di Portici, annesso alla Accademia Ercolanese, con i
reperti provenienti dagli Scavi archeologici di
Ercolano.
La
realizzazione del nuovo palazzo reale stimolò la
costruzione di numerose altre dimore nobiliari nelle
immediate vicinanze: sorsero così le celebri Ville
Vesuviane del Miglio d'oro, nate al fine di ospitare
la corte reale che non poteva trovare spazio
nella reggia di Portici, di relativamente piccole
dimensioni.
Gioacchino Murat provvide ad arredare ex-novo la
reggia con lussuoso mobilio francese, mentre, sotto
Ferdinando II, la reggia ospitò anche il pontefice
Pio IX, per divenire poi progressivamente un sito
sempre meno frequentato col passare del tempo.
La
reggia presenta un'ampia e maestosa facciata
terrazzata, munita di balaustre, a pianta
quadrangolare, e nel grande
cortile, simile ad un vero e proprio piazzale,
sono situate la Caserma delle Guardie
Reali e la Cappella Palatina del 1749, mentre un
imponente scalone conduce dal vestibolo al primo
piano, dove si trova l'appartamento di Carolina
Bonaparte.
Di
grande rilievo il
salottino Luigi XIV e il boudoir della regina Maria
Amalia di Sassonia, con le pareti decorate in
porcellana di Capodimonte.
Nel vastissimo parco della reggia ampi
viali contornati di giardini all'inglese fanno da
sfondo a numerose opere d'arte, tra cui vanno
annoverate la Fontana delle Sirene, il Chiosco di Re
Carlo, la Fontana dei Cigni ed un anfiteatro.
All'interno di esso fu anche allestito uno zoo con
animali esotici che Ferdinando IV fece giungere
dall'estero.